valutazione diamanti usati
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Poiché il mondo dei preziosi può nascondere molte insidie, soprattutto per i non esperti, nel caso che si voglia acquistare o vendere diamanti usati, è fortemente consigliabile rivolgersi a professionisti, in grado di assisterci nel determinare la valutazione diamanti usati.

Infatti un gioiello con diamanti è sia un oggetto dalla bellezza senza tempo, con brillantezza, colore e luminosità con pochi uguali, sia un investimento economicamente fruttuoso.

 

A chi rivolgersi per la valutazione dei diamanti in tempo reale?

Il consiglio più sensato è di rivolgersi a centri compro diamanti di serietà provata.

A Roma, una soluzione di sicura affidabilità è Banco Diamanti, che raccoglie gemmologi esperti, formati nei migliori istituti internazionali di certificazione.

Questi professionisti sono in grado di offrire il supporto per la quotazione diamanti, sia che si voglia vendere un proprio gioiello, sia che si stia meditando l’acquisto di una pietra priva di certificazione.

La formazione degli esperti avviene principalmente in centri riconosciuti dagli istituti:

  • HRD / Alto Consiglio del Diamante;
  • IGI / Istituto Gemmologico Internazionale;
  • GIA / Istituto Gemmologico Americano.

Queste organizzazioni dettano le regole per il rilascio di certificazioni di autenticità riconosciute internazionalmente.

I parametri di riferimento sono le famose 4C: taglio (cut), purezza (clarity), colore (color), peso (carat), che possono essere arricchite dalla presenza di una certificazione pregressa.

Gli esperti del Banco Diamanti di Roma, su prenotazione, effettuano l’analisi direttamente nel centro, in presenza del proprietario dell’oggetto.

Vengono utilizzati sia strumenti classici (calibro, lente di ingrandimento, microscopio, pietre di paragone), sia strumenti all’avanguardia (scanner a raggi laser per diamanti, lampada UV per la fluorescenza, bilancia di precisione, luci nordiche).

Al termine di questa fase di analisi preliminare, il gemmologo rilascia un range di quotazione della pietra

Se il proprietario del diamante è soddisfatto della proposta, si procede con una analisi più di dettaglio, che darà luogo a una valorizzazione definitiva, interna all’intervallo già condiviso.

 

Cosa riporta la documentazione di certificazione?

Nella documentazione di certificazione saranno presenti diverse valutazioni:

  • Identificazione: viene effettuata sia a occhio nudo, sia utilizzando strumenti specialistici. Ogni gemma ha caratteristiche uniche che possono aiutare a determinarne l’identità.
  • Valutazione: si valuta il valore delle gemme in base a diversi fattori, come il colore, la purezza, la dimensione, la forma e la rarità.
  • Certificazione: si dispongono certificati che attestano l’autenticità e le caratteristiche di una gemma.
  • Taglio e lucidatura: si può effettuare la lucidatura della gemma per migliorarne l’aspetto e massimizzare il suo valore.

 

Cosa determina il valore di un diamante?

Si potrebbe pensare che il peso sia il parametro fondamentale per quotare una gemma.

Non è così, i fattori sono quelli riportati nelle 4C.

In particolare hanno grande importanza i tagli, grazie alla loro evoluzione.

Se fino alla fine del 1800 erano diffusi gli Old Cut, come quello Rosa o il Vecchia Cava, che presentavano una semplice levigatura degli angoli e degli spigoli, dal 1919 in poi essi sono cambiati, tenendo conto dei percorsi della luce all’interno delle sfaccettature.

Questo non vuol dire che i diamanti Old Cut non siano ancora molto diffusi e ricercati.

Economicamente, infatti, essi si pongono a metà strada tra i diamanti a taglio moderno e quelli di sintesi, mantenendo il fascino senza tempo della gioielleria antica.

Il taglio serve a trasformare un diamante grezzo in una gemma raffinata, massimizzandone bellezza e lucentezza.

Il valore di due diamanti con le stesse caratteristiche fisiche cambia profondamente in base al trattamento a cui vengono sottoposti.

I fattori che intervengono rendendo la valutazione diamanti usati più appetibile sono la simmetria, la proporzione delle faccette e l’allineamento delle superfici riflettenti interne ed esterne.

Un taglio accurato consente alla luce di riflettersi internamente e di essere rifratta correttamente, creando il caratteristico effetto di brillantezza.

Nella valutazione, il taglio viene catalogato attraverso delle scale apposite, di cui una delle più utilizzate è quella di un istituto già citato, il GIA.

Questa scala va da eccellente a pessimo e prende in considerazione fattori come simmetria, proporzione e qualità generale del taglio.

Il taglio permette quindi che un diamante di caratura e purezza inferiori superi nella valutazione economica un diamante naturalmente più prezioso.

Ciò porta a ingenti investimenti per individuare tecniche sempre più redditizie.

In linea di massima, comunque, il diamante più prezioso è quello che nel taglio riflette quasi tutta la luce che lo penetra.

La controindicazione è che una pietra molto sfaccettata è il frutto del sacrificio di una maggiore quantità di gemma grezza.

I tagli più preziosi sono il brillante, con le sue 58 faccette, la goccia, sempre con faccette, ma tavola superiore bombata, e l’ovale.

Più la luce riflessa è solo quella laterale e delle estremità, più l’effetto brillantezza è attenuato e la gemma meno preziosa.

Ciò succede nei tagli rettangolari, come baguette, princess e radiant.

Un taglio storico, dalla classica forma allungata che rende le dita più affusolate, è il marquise.

Meno prezioso di un brillante, rimane però un evergreen sempre di moda.

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